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Devozione al Sacro Cuore

La devozione al Sacro Cuore di Gesù

La festa del Sacro Cuore di Gesù è una ricorrenza “mobile” cioè una ricorrenza che non ha un giorno prefissato nel calendario ma la cui data cambia giorno da un anno all’altro, essendo dipendente da quella di altre ricorrenze o circostanze.
In ogni caso, la festa del Sacro Cuore cade il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini. La prima celebrazione del Sacro Cuore di cui si ha testimonianza si è svolta in Francia nel XVII secolo, ma si pensa che in realtà la devozione abbia origini più antiche. Pietra d’angolo della devozione è certamente la figura di san Giovanni apostolo, detto anche Epistèthios: un epiteto proprio della tradizione greca dato in virtù del fatto che durante l’ultima cena Giovanni appoggiò il capo sul petto di Gesù per chiedergli chi l’avrebbe tradito come riportato nel IV Vangelo: Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?» (Gv. 13,25). Questo versetto del Vangelo è stato oggetto di tantissime iconografie sull’Ultima Cena.

Durante il Medio Evo ci fu un grande impulso della devozione legata alle figure di Matilde di Magdeburgo, Santa Geltrude di Helfta detta la Grande e Matilde di Hackborn. Attraversando i secoli e approdando nel XVII secolo, arriviamo al secolo legato alla grande diffusione del culto al Sacro Cuore per opera di San Giovanni Eudes e Santa Margherita Maria Alacoque.
Santa Margherita ebbe, per 17 anni, apparizioni di Gesù che le domandava appunto una particolare devozione al suo cuore. La prima visione risale al 27 dicembre 1673, festa di San Giovanni. Nell’apparizione Gesù le parlò come fosse una persona viva e presente, invitandola a porre il suo capo sul Suo petto, imitando ciò che fece l’apostolo Giovanni e le disse: «Il mio cuore è così appassionato d’amore per gli uomini (…) che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che la spanda e io ho scelto te, abisso di indegnità e di ignoranza, per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto per me».

In un’altra apparizione Gesù chiese a Santa Margherita che si impegnasse affinché fosse dedicata una festività al culto del Sacro Cuore. Tra le altre richieste che Gesù fece ci furono anche quelle che riguardavano il “Re sole” – Luigi XIV – e la sua corte; ad esempio, inserire il Sacro Cuore di Gesù negli stemmi reali, consacrare la Francia al Sacro Cuore. Ma il re non fece nulla. Fu Luigi XVI, imprigionato a causa della Rivoluzione Francese, a promettere di compiere queste richieste fatte da Gesù ma, ormai era troppo tardi.Tra le rivelazioni più significative è bene accennare, seppur brevemente, alla grande promessa che Gesù fece a Santa Margherita che consiste nella grazia della perseveranza finale per chi si fosse comunicato, in stato di grazia, il primo venerdì di nove mesi consecutivi. Questa pratica devozionale, riparatoria dei peccati commessi nei confronti del Sacro Cuore di Gesù si chiama “Primi nove venerdì del mese”.

Qual è la nostra devozione di riparazione oggi?
È la nostra stessa vita, è il dono della nostra persona al Cuore di Gesù con la fede nella sua misericordia. Stiamo vivendo la devozione nella nostra stessa vita quando, spendendoci per Dio e per il prossimo, sentiamo nel nostro intimo quel meraviglioso stato di grazia, quel senso di pace dell’anima che ci fa il cuore leggero.

Tutti siamo chiamati ad essere missionari, tutti possiamo esserlo! Chevalier ricordava che, «se i Missionari desideravano che Cristo lavorasse tramite le loro mani, dovevano averlo sempre davanti agli occhi e nel cuore con la preghiera e con la contemplazione. Potranno essere sicuri di entrare nella sua missione, solo quando gli consentiranno di amare coi loro cuori umani, e di far risplendere il suo amore per gli uomini attraverso la loro umana bontà».
Coraggio, Gesù si aspetta tanto da noi! ha una sorta di “inquietudine” per quelli che non hanno ancora incontrato l’amore di Dio. Corriamo con amore e perseveranza verso tutti, perché la nostra vita è una missione, un dono da offrire.

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